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Le cause principali del crollo dell’impero Han






Sebbene eventi complessi richiedano spiegazioni complesse, è tuttavia possibile elencare brevemente i motivi che causarono il crollo del Primo impero pur senza mancare di rispetto alla verità storica. Come già spigato più volte di sfuggita il problema consisteva nel crescente potere assunto dalle grandi famiglie, diventate troppo ricche e potenti attraverso la proprietà terriera ed il commercio, oltre alla gestione praticamente esclusiva delle cariche imperiali. I contadini autonomi erano stati la spina dosale dell’Impero ed il loro progressivo asservimento alle grandi famiglie privò l’Im-pero della sua vera forza propulsiva. Sulle famiglie contadine si basava il sistema fiscale, quello militare e quello dei lavori pubblici. Teoricamente anche i contadini al servizio delle grandi famiglie avrebbero dovuto assolvere a questi compiti, ma la cosa di fatto non avveniva perché gli stessi funzionari preposti ai controlli erano membri delle grandi famiglie o erano collusi con esse.

 

Durante la dinastia degli Han orientali questi processi accelerarono ulteriormente sentenziando alla fine la disgregazione del Primo impero. L’aumento di produttività dei contadini autonomi (sul quale si era basata la forza dell’Impero e l’espansione dell’economia), aveva infatti tratto la sua origine dalla capacità del potere centrale di organizzare la vita lavorativa attraverso le grandi opere pubbliche -come i grandi canali di irrigazione o gli argini per il controllo delle acque- e dalla forza militare, che aveva permesso la difesa dei confini e il controllo delle vie commerciali. Ora questa capacità organizzativa del potere centrale veniva progressivamente erosa dal decadere delle sue istituzioni, travolte dalle lotte per il potere fra le grandi famiglie e dalla corruzione dilagante a ciò connessa.

Verso la fine della dinastia Han si verificarono gravi inondazioni dovute al mancato rifacimento degli argini, mentre i barbari nelle zone di confine ricominciarono ad operare scorribande in territorio cinese. Dopo una iniziale espansione economia dovuta all’accentramento produttivo operato dalle grandi famiglie e alla soppressione dei monopoli, le contraddizioni sopra descritte iniziarono ad emergere senza scampo. Il numero di contadini immiseriti dediti al vagabondaggio o al brigantaggio aumentò creando problemi di ordine pubblico e sicurezza; le province settentrionali, ostaggio dei barbari e delle inondazioni, subirono intesi fenomeni di emigrazione. L’emigrazione era diretta soprattutto verso le spopolate province meridionali: è proprio in questo periodo che inizia il popolamento della Cina del Sud; il processo seguiterà ad ampliarsi nei secoli successivi, allargando notevolmente l’area ‘madre’ della società cinese.

 

Progressivamente le immense tenute della grandi famiglie, un tempo centri di produzione di merci per l’esportazione, cominciarono a volgersi verso l’autoconsumo e ad erigere fossati difensivi per proteggersi. I collegamenti fra le varie province diventavano insicuri, lo stato si era sgretolando.


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